I pranzi di Zia Maria erano leggendari!
Il centro di gravità della casa diventava la cucina, attorno a cui giravano odori e profumi, prima di insinuarsi nelle altre stanze, portando in giro fantasie di brasato, di selvaggina arrosto, di torta di mele e di altre leccornie, che presto si sarebbero materializzate sotto gli occhi impazienti di tutti, grandi e piccini.
In quell’ambiente magico e meraviglioso, la cucina appunto, la cuoca tirava la pasta, preparava sughi e ripieni e approntava i manicaretti, che ci tenevano tanto in sospeso e con il naso alzato a pregustare i sapori della festa. Nell’attesa intanto fervevano i preparativi: sulla tavola il servizio “buono”, le tovaglie di fiandra, i bicchieri di cristallo, l’argenteria; e i bambini che sfrecciavano nel corridoio giocando a rimpiattino e lanciando le loro voci squillanti a condimento dell’aria festosa.